GIANNI DE TORA

CARTELLE /mostre di gruppo

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2003 Libreria Tullio Pironti, Napoli 3 Aprile

"OLTRE IL SEGNO"
 
ARTICOLO DI RAFFAELE BONIFACIO GAMBARDELLA SULLA RIVISTA LA SENTINELLA NAPOLI N.42/43 DI GIUGNO-SETT.2003

MUTANTI E BRACHE D'AUTORE CONTRO LA GUERRA -TRE SERIGRAFIE PER UNA RAFFINATA CARTELLA DEL MUTAND(TIERI)

Non sono stati molti i gruppi di artisti nella storia napoletana degli ultimi decenni; a parte le formazioni di rapido coagulo e dissoluzione (fra i quali i meravigliosi alambicchi di Luca), le esperienze più interessanti sono state (alcune tuttora in atto) 'Geometria e Ricerca', il gruppo 'Molinari', il 'Calatta', i 'Virus', l' 'Orologio ad Acqua', l' 'A-social group ', gli 'Sfrattati', il gruppo' Es', e pochi altri. Uno dei gruppi di maggiore interesse, costituito prima del '97, è il gruppo 'Mutandis ', altrimenti detto dei 'Mutand(t)ieri'. In parallelo con le determinazioni di un profondo conoscitore del contemporaneo, il Prof. George Steiner, il gruppo riflette sul valore della mutazione, che mentre segna il tragico attuale impantanarsi della ricerca a scapito di autentici costrutti poetici (momento che sta determinando una significativa caduta della creatività), consente al contempo la trasformazione dei processi di bassa lega, e riattiva i fili di un potente fattore di rinnovamento e reazione alla ripetitiva dilagante consuetudine del patchwork e di pratiche simili. Non molto tempo fa (3 aprile) Nora Puntillo e Mario Persico hanno presentato, nel centro per convegni di Tullio Pironti, in piazza Dante a Napoli, la cartella "MUTANDIS FOR PEACE - (oltre il segno)" edita da "Altra Stampa". L'occasione, con carattere 'interattivo' per la richiesta di coinvolgimento 'artistico', attraverso azioni del pubblico sul tema della guerra in Iraq, ha presentato varie dimensioni comunicative, in primo luogo una mostra con dibattito sulla cartella, ma anche inserti musicali e recitativi (Tiziana De Tora, Michelangelo Iossa, Renato Carpentieri). "Il gruppo non vuole fare tendenza" ha chiarito la Puntillo, "i vari componenti non progettano azioni coordinate di poetica, ma mantengono la propria individualità, con l'intento di esprimere in collettive di gruppo il proprio originale concetto espressivo". Mario Persico ha sottolineato la singolarità del gruppo: "cinque esilaranti mutand(t) ieri, faustrollici ubuici autori, poco inclini ad accondiscendere alle forme dell'arte comunemente intese. Hanno sviluppato un lavoro di grande apertura, che rammenta i famosi «cadaveri squisiti» dei surrealisti. I 'mutandis' ostentano senza soggezione l'indumento generalmente destinato a coprire genitali d'ogni conformazione, e che in tal guisa sollecita sbeffeggiamenti a quanto di falsamente avanguardistico viene propinato da coloro che guardano con «uno sguardo indotto», non libero. La volontà, quindi, di non cedere a facili compromessi, a schematismi; esaltazione di fantasia come riconoscimento di una ricca realtà umana, alla ricerca di una definizione «a 360°» dell'arte. La enunciazione del significato dell'arte equivale ad una sdefinizione, essendo un concetto sfuggente, categoria frantumabile e per la quale ogni cosa precostituita è destinata alla crisi, compreso il proprio costrutto statutario ". L'essenza patafisica dei Mutandis era stata rilevata anche da Luca che aveva nominato Mario Ricciardi 'Anfiteuta Squisito '. Aveva scritto già nel 1983 Brunella Eruli: " ... Forse la Patafisica aiuta a sopportare l'idea che non siamo che dei mutanti, provvisori come il senso ... " ('Arte Bolaffi' n.13l).Al termine dell'intervento di Mario Persico, Tony Stefanucci è stato invitato a leggere un testo presente nella cartella del poeta Luciano Caruso, grande esponente dell'avanguardia napoletana scomparso recentemente. I vari componenti del gruppo mutandis hanno sviluppato veloci interventi .. Gianni De Tora ha sottolineato la disposizione al dialogo evidenziata dal gruppo, in contraddizione con un'interpretazione alludente a preferenza egocentrica degli artisti: "L'arte è provocazione, spiazzamento, non mera riproduzione della realtà; tutto è peraltro in istantanea mutazione; la mutevolezza è l'elemento fondamentale della realtà in continuo divenire, e certo con eccentrica indispensabile incongruenza dal 'mutante' si perviene a 'mutande', per le quali non mancano, secondo i 'mutand(t)ieri', altrettanto validi spunti di riflessione ontologica, attesa le persecuzioni all' immagine dei genitali perpetrata dal secolo XV, alla secca dichiarazione di Emanuele Kant ('non ho sogni nel cassetto ma solo mutande') che ha recentemente ispirato il libro di Zab Mangusta. Come ignorare infine la protesta della Pimental Fonseca condotta sul patibolo ('No! Le mutande no')". Michele Mautone ha sviluppato considerazioni sulla tecnica dell'incisione in relazione all'esperienza compiuta in gruppo per la cartella, trovando momenti di collegamento con forme di coralità nell'espressione musicale, e sottolineando come tutto possa permearsi di poesia. Mario Di Giulio ha ribadito l'invito al pubblico presente ad intervenire sulle superfici preparate nella sala adiacente, per stabilire in tal modo una ideale continuità con lo spirito che ha animato la composizione della cartella. Rosa Panaro ha sottolineato i criteri d'interazione nel gruppo, e la necessità di rinunciare a qualche fattore personalistico: " Ho fatto un segno; l'hanno cancellato...in ossequio all'idea del gruppo non ne ho fatto un problema". Ha detto al pubblico che se fosse intervenuto con elaborazioni avrebbe simbolicamente fatto parte dei Mutandis. Mario Ricciardi collegandosi alle cose dette da Persico, ha osservato come l'orientamento dei Mutandis coincida con un'esigenza di dialogo che trascende il momento particolare: " Ci si può liberare del condizionamento personale, per confrontarsi fuori da tale limite, e raccordarsi seguendo una 'mutazione' che acquista nuovi valori momento per momento, dando corpo all'assunto patafisico «rivestire l'invisibile». Una scommessa che impegna ad un continuo lavoro, più sul segno che sulla forma, approdando tuttavia ad imprevedibili esiti «oltre il segno". La cartella, realizzata con un raffinato e divertente design, nelle pattine richiama l' intimo per uomo tipo boxer con simbolo apotropaico ritagliato, ed accoglie tre acqueforti diversamente colorate in ciascuno dei trenta esemplari della tiratura; ogni immagine è frutto del lavoro collettivo di tutti i componenti del gruppo, che dimostrano come effettivamente anche una genia fortemente individualista come quella degli artisti (ed i 'Mutandis' sono, nelle loro individualità, fra i più apprezzati della sfera campana) può, con risultati preziosissimi e belli, lavorare in equipe. All'interno della cartella, oltre al pezzo di Luciano Caruso, scritti di Nora Puntillo e Linda Irace. Molti presenti hanno accolto l'invito dei 'Mutandis' ad elaborare segnali per la pace; interessante la performance di Paola Acampa, che ha sviluppato una riflessione su percorsi con tracce purpuree..

 
cartoncino di invito
 
ARTICOLO DI STEFANO DE STEFANO SUL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO DI NAPOLI DEL 3.4.2003

Happening alle Stanze dell'Arte con attori e artisti

LE “MUTANDE” DELLA PACE

Le stanze dell'arte dell'editore Pironti tornano a vivere oggi pomeriggio alle 18 con un evento di schietta matrice pacifista. Cinque artisti infatti (più una sorniona giornalista/scrittrice) lanciano il messaggio «Mutandis for peace», un ironico quanto fermo appello alla cessazione delle ostilità in Iraq. Il nome del gruppo formato nell' occasione da Gianni De Tora, Mario Di Giulio, Michele Mautone, Rosa Pamaro, Mario Ricciardi e Eleonora Puntillo si richiama al valore del cambiamento, della trasformazione, della mutazione e dell'ambiguità, che è insita nello stesso titolo «intimo» del progetto. Meglio puntualizzato in un video realizzato.dallo stesso De Tora, dopo la costituzione del gruppo nel 1997, che lì allude al popolarissimo ma-nascosto- indumento: «Una storia incredibile - afferma infatti l'artista - fatta di eros ma anche di divieti, di accanimenti contro la libertà. Con l'avvento del terzo millennio, tuttavia, la mutanda può andare in cornice, può diventare un fatto artistico perché la donna si è finalmente liberata, può fare a meno delle mutande ... ». L'originale formazione ha da allora dato vita ad un' attività creativa ed espositiva dirompente e dissacrante. Vedi la performance concepita su un terrazzo vesuviano in cui sventolavano stese su un filo mutande colorate, su ognuna delle quali era intervenuta la mano di un artista diverso. Oggi, invece, verrà presentata una cartella di incisioni, intitolata «Oltre il segno» con un testo di Luciano Caruso (il poeta visivo recentemente scomparso), un altro della critica Linda Irace e un terzo della stessa Puntillo. La presentazione sarà accompagnata anche da una introduzione affidata al critico Vitaliano Corbi e all'artista Mario Persico, già membro del famoso Gruppo 58 e attuale animatore napoletano del movimento Patafisico. E l'atmosfera da vero e proprio happening ci sarà tutta stasera, con la lettura dei testi affidata poi all'attore Renato Carpentieri, che sarà accompagnato alla chitarra da Michelangelo Iossa e dalla voce di Tiziana De Tora.

 
ARTICOLO DI VINCENZO TRIONE SU IL MATTINO DI NAPOLI DEL 3.4.2003

Provocazione per cinque- “Mutandis”, stracci contro la guerra-a Piazza Dante s'inaugura una singolare performance fuori da tutti gli schemi


Prima di entrare nelle Stanze dell'arte di Tullio Pironti, affacciate sull'emiciclo di Piazza Dante, sappiate che state entrando in una follia. Non è un eufemismo. Siete in un autentico delirio, privo di centro. Non c'è ordine. Non avete una bussola per orientarvi.Quella che si inaugura oggi pomeriggio alle 18 - introdotta da un dibattito cui prenderanno parte Vitaliano Corbi e Mario Persico - non è una mostra. Se pensate di andare a vedere una "bella" esposizione, desistete. Vi troverete in un bazar di Macao, avrete la sensazione di essere in una strada del centro storico di Napoli. Vi chiederete: è arte o non è arte? E via con altre domande di questo tipo. Anche noi ci siamo posti questi interrogativi. Sbagliando: non fatevi troppe domande. Percorrete gli ambienti con distrazione, come in un mercato delle pulci, con bancarelle, disomogeneità, bizzarrie, imperfezioni. Tutto comincia nel 1997. Quando alcuni artisti - Gianni De Tora, Mario Di Giulio, Michele Mautone, Rosa Panaro, Mario Ricciardi -, distanti per storie personali e vicende vissute, un po' per gioco, si uniscono per dar vita a "Mutandis. Un nome che è, innanzitutto, un divertissment, una provocazione. Non si tratta di un vero gruppo. Ma di un "nucleo", nato dall'incontro inconsueto - sotto la regia ironica e beffarda di Nora Puntillo - tra voci che si sono confrontate, senza mai smarrire la propria identità. Ad animarli una sorta di spirito anarchico, che ha reso questi artisti indipendenti rispetto alle logiche del mercato, del "commercio" dell'arte. Sono trascorsi cinque anni. "Mutandis" - da allora - ha proposto, in circuiti per lo più periferici, una ricca attività creativa, con performances e azioni. La particolarità è costituita dal fatto che il lavorare insieme non ha mai intaccato le singole personalità' nonostante scontri e discussioni. Guidati dal bisogno di esprimere un deciso rifiuto alla guerra, i cinque artisti, in questa occasione, hanno occupato le stanze; le hanno invase con i loro segni e i loro oggetti. Stracci, mutande, panni appesi, pezze coloratissime, simboli apotropaici. Sembra una gioiosa discarica di rifiuti. Non importa. Tutto è talmente sgangherato da risultare finanche divertente. Ascolti cosa ti dicono i componenti di "Mutandis ", e capisci che le loro affermazioni non hanno alcun senso; vogliono offrire spiegazioni, chiarimenti (come avviene nel video esposto). Inutilmente. Non c'è alcuna logica negli assemblages in cui ti imbatti. La mostra ha la vivacità di una provocazione patafisica assurda, assolutamente inattuale. Scorrono i fotogrammi di un film di spoglie e di rottami, di una discarica folgorante e discontinua, deforme e impossibile. Sei in un suk di Fez o di qualsiasi altra città d'Africa, tra memorie clandestine e icone scaramantiche, in una atmosfera notturna. A terra, triangoli militari di stoffa, con scritte pacifiste. Torna alla mente quanto scriveva Lea Vergine nel saggio introduttivo al catalogo di una mostra da lei curata a Rovereto nel 1997, intitolata "Trash. Quando i rifiuti diventano arte". "Gli anni che attraversiamo oscillano tra utopie e catastrofizzazioni, tra il sogno di una catarsi mondana e il sentimento della distruzione, tra aspirazione al progresso e compiacimento della decadenza, tra visione salvifica (e magari redenzione tecnologica) e apocalissi". Possiamo ricorrere a queste parole per cogliere il significato intimo della follia di "Mutandis".

 
foto di repertorio
 
 
 
 
 
 
REDAZIONALE SU LA REPUBBLICA DEL 3.4.2003

MUTANDIS, artisti per il no alla guerra

“UN GRUPPO, un nome emblematico, Mutandis, un'ironia graffiante e irriverente che accomuna cinque artisti, Gianni De Tora, Mario Di Giulio, Michele Mautone, Rosa Panaro e Mario Rìcciardi, più una giornalista-scrittrice, Nora Puntillo, in un abbinamento insolito e originale”.Saranno presentate oggi, alle ore 18, al civico 37 di piazza Dante, ne «Le stanze dell'Arte» dell'editore Tullio Pironti, Mutandis for Peace, (De Tora, Di Giulio, Mautone, Panaro, Ricciardi, insieme alla partecipazione della Puntillo) ed anche Oltre il segno, cartella di incisioni con testi di Luciano Caruso, Linda Irace e la stessa Nora Puntillo, di «Altrastampa Edizioni». La serata proseguirà con interventi, installazioni, gesti, parole, segni e suoni per la Pace. Ne parleranno Vitaliano Corbi e Mario Persico, lettura poetica dell' attore Renato Carpentieri, commento musicale affidato alla chitarra di Michelangelo Iossa, la voce sarà quella di Tiziana DeTora.

 
ARTICOLO DI ELEONORA PUNTILLO E I MUTANDIS SULLA RIVISTA PATAPART N. 2 DEL GENNAIO 2003

OLTRE IL SEGNO

Oltre il segno con tanti segni tracciati chiesti invitati ottenuti nelle dantesche Stanze dell'Arte per dire che deve morire l'arte della guerra e vivere e mostrarsi l'arte riposta in ciascuno, da rivelare nel mutamento: il divenire il dirsi il disvelarsi di ciascuno. Seconda promessa, non è stata mostra (il 3 aprile nella casa editrice di Tullio Pironti a Piazza Dante) ma esemplificazione quella chiamata <oltre il segno> e attuata dai cinque che tracciano segni (più una che traccia parole) i quali assumono a loro sigla il frammento latino allusivo beffardo <Mutandis> Ovvero Gianni De Tora, Mario Di Giulio, Michele Mautone, Rosa Panaro, Mario Ricciardi (più Eleonora Puntillo). Esemplificazione del come pensano di comunicare sull'arte deridendo tutte le acrobatiche truffaldine sintassi, denunciandole, deragliandole, denudandole. Esemplificazione del come si può coniugare il segno di ciascuno, senza gelosia, in un segno collettivo eppure mutevole impresso nelle incisioni dai colori mutanti racchiuse in cartelle ideate con allegra intima allusione da Mariano Grieco (edizioni Altrastampa), trenta e non più di trenta, il cui prezzo diventa assai lieve alla notizia che va sottoscritto per intero a Emergency. I gesti artistici beffardi ammiccanti invitanti sono stati sospesi alle corde così come i teli color della pace, così come l'oscuro tessuto mimetico tracciato di bianco a rappresentare l'angoscia dei nostri giorni video-bombardati. Il canto e la chitarra (Tiziana De Tora e Michelangelo lossa) hanno rammentato altri anni altre guerre altre infinite voglie di pace. Il dire di Renato Carpentieri ha ripercorso i versi di Luciano Caruso poeta scomparso e presente, e poi anche la satira sapida nei confronti di chi governa, ove per ridere (seppur amaro) basterebbe soltanto ascoltare dal vero. Chiaro rapido severo convinto, Mario Persico nel dire il suo pensiero su quelle forme e su quelle opere, dichiarandosi contento di riscontrare in <Mutandis> l'intento di rifiutare i modi odierni della comunicazione sull'arte, l'intento di allontanarsi da ogni mercanteggiare, da ogni profanazione. Contento nell'annunciare anche d'aver riscontrato sicuri segni forse inconsci (forse no) di ésprit pataphisique.

 
foto di repertorio
 
 
 
 
 
 
 
 
 
RISORSE AGGIUNTIVE
CARTELLA D'ARTISTA STAMPATA NEL 2003 PER IL GRUPPO MUTANDIS E PRESENTATA NELLE STANZE DELL'ARTE DI TULLIO PIRONTI A CURA DI ALTRASTAMPA EDIZIONI E CONTENENTE 3 INCISIONI A TIRATURA LIMITATA E 3 TESTI INEDITI : DI CLORINDA IRACE, DI ELEONORA PUNTILLO E DI LUCIANO CARUSO. / SCARICA IL PDF

 

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